Lot 107


EX LOTTO 107 GRANDE CRATERE A CALICE CAMPANO DATAZIONE: fine IV sec. a. C., MATERIA E TECNICA: argilla figulina camoscio, vernice nera, suddipinture in bianco e giallo, coloritura arancio; modellato a tornio veloce Labbro estroflesso con orlo pendulo, alto collo cilindrico, impostato mediante una risega sulla vasca troncoconica, anse a bastoncello, impostate orizzontalmente sulla massima espansione e ritorte verso l’alto; stelo cilindrico con anello in rilievo piede a echino modanato, con risega presso la faccia superiore DECORAZIONE ACCESSORIA: sul labbro kyma ionico, sotto il labbro tralcio orizzontale di foglie di olivo; sotto le anse palmetta, aperta a ventaglio fra girali e volute, spazio fra le anse risparmiato; sotto le due scene figurate meandro ad onda destrorso, all’attacco con le anse meandro interrotto alternatamente destrorso e sinistrorso DECORAZIONE: lato A) scena di offerta funebre, al centro sotto un elaborato naiskos con colonne a capitelli corinzi, acroteri a palmetta, timpano decorato a volute, posto su un podio a tre gradini, si trova la figura della defunta seduta di tre quarti a destra su un elegante sgabello a gambe tornite, riccamente abbigliata con chitone fermato sulle spalle da due fibule e col mantello drappeggiato sulle gambe. La donna porta la stephane radiata, un kekryphalos ricamato dal quale fuoriesce un vaporoso ciuffo di capelli, collana e armille in oro e indossa i calzari; nella mano destra sostiene uno specchio ai lati del tempietto una giovane donna con chitone lungo fino a terra e vestita in modo analogo alla padrona in atto di offrirle una patera baccellata con uova, mentre dalla parte opposta si trova un giovane nudo gradiente a destra con ghirlanda nei capelli, grappolo d’uva nella mano sinistra e situla nella destra, col mantello svolazzante drappeggiato sulle braccia; lato B) scena di gineceo, una donna dalle forme prosperose, seduta di tre quarti su una cassa decorata, in atto di rimirarsi in uno specchio che tiene nella destra, mentre nell’altra mano ha un grappolo d’uva; indossa la stephane radiata, il kekryphalos dal quale fuoriesce un vaporoso ciuffo di capelli, collana e armille in oro e porta i calzari; davanti e dietro a lei si trovano due ancelle abbigliate in modo analogo in atto di offrire una patera baccellata con uova e tenie svolazzanti STATO DI CONSERVAZIONE: ricomposto da frammenti PRODUZIONE: ceramica campana a figure rosse, Pittore di Nicholson DIMENSIONI: alt. cm 50,5; diam. bocca cm 46,5 Questo importante cratere è testimonianza di come maestranze apule nell’ultimo quarto del IV secolo avanti Cristo si siano trasferite dalla Puglia alla Campania continuando a produrre opere fortemente ispirate alle loro botteghe di origine. Il Pittore di Nicholson, vicino ai pittori di Varrese e di Dario, è un perfetto esempio di questo spostamento originato probabilmente da motivi economici di richiesta di nuove maestranze e tecniche da parte della popolazione greca della Campania.

Estimate € 5,500 - 7,500